Epifania: come festeggiarla in montagna

L’epifania, o festa della Befana che dir si voglia, è uno dei momenti migliori da trascorrere in montagna. Si respira ancora atmosfera natalizia, ma allo stesso avrete la possibilità tenervi alla larga dalla confusione dei giorni centrali delle feste. Oggi vedremo insieme quali sono le tradizioni legate all’epifania, ma soprattutto quali sono gli eventi più interessanti di quel periodo, in Trentino e in particolare nella zona di Andalo. Continuate a leggere se siete curiosi.

La festa: le origini

L’epifania è una festa religiosa cristiana che celebra la rivelazione di Dio agli uomini. Infatti la parola epifania significa proprio apparizione o rivelazione. La festa religiosa viene celebrata il 6 Gennaio per tutte le chiese occidentali e orientali che seguono il calendario gregoriano, mentre viene festeggiata il 19 Gennaio per tutte quelle che seguono il calendario giuliano. Anticamente veniva associata al battesimo di Gesù, da parte della setta degli gnostici basilidiani. Questa setta credeva che l’incarnazione di Cristo fosse avvenuta in occasione del suo battesimo e non della sua nascita. In seguito vennero poi eliminati gli elementi gnostici e fu adottata la credenza comune dell’epifania, diffusa oggi in occidente. In Italia, in particolare, l’epifania viene celebrata con alcune usanze particolari. Sicuramente si tratta di un festeggiamento meno sentito rispetto al Natale, ma non per questo è meno affascinante. I doni portati dalla befana infatti ricordano quelli che portarono i Magi a Gesù Bambino.

Il mito

Si dice che la notte dell’epifania sia magica, e non solo perché una vecchietta a cavallo della scopa attraversa il cielo per calarsi nel camino e portare piccoli dolciumi ai bambini più buoni, ma anche perché si dice che gli animali parlino all’interno di stalle e boschi. Quanto alla vecchietta, si narra che durante l’anno si nasconda e che a cavallo di una scopa magica porti piccoli doni ai bambini più bravi e carbone a quelli più capricciosi, nella la notte tra il 5 e il 6 gennaio. L’usanza della Befana è molto sentita in tutta Italia, se pur in modo diverso. A Roma, ad esempio, circola una storia secondo la quale la vecchina abiterebbe fra i tetti di Piazza Navona. Proprio qui infatti in questo periodo si possono trovare tante bancarelle con Befane e Babbi Natale, pronti per farsi fotografare insieme ai più piccoli.
Secondo le leggende, in quella fredda notte di gennaio, alcune figure femminili volavano sui campi appena seminati, propiziando il raccolto. Quindi la figura della Befana sarebbe nata come una superstizione popolare, per augurarsi un raccolto ricco. Nell’antica Roma era Diana a guidare le fanciulle volanti. A quei tempi non c’erano vecchine, ma solo belle ragazze guidate dalla dea lunare della vegetazione.L’aspetto della Befana, secondo la tradizione, è quello di una vecchina vestita di stracci, con gonne bucate e rattoppate. Questo aspetto così malridotto sembra fare riferimento alla natura spoglia dei mesi invernali. Infatti, la vecchina si porta via un anno, e con lui tutte le pene e i dolori. Avrete già sentito dire che “l’Epifania tutte le feste si porta via”, no? Infatti, la Befana, secondo la chiesa cattolica, era una figura sacrificale che veniva bruciata. In Italia, però, l’Epifania ha assunto un significato diverso. Infatti, nel nostro paese la Befana è un’anziana signora, buona, che premia o punisce i bambini a seconda che si siano comportati bene oppure no. Infatti, un po’ come Babbo Natale, che porta dei doni, la Befana porta piccoli dolci ai bimbi “buoni” e del carbone a quelli “cattivi”.

Vi state chiedendo cosa centri la festa dell’Epifania cristiana, con la Befana ed altri riti e tradizioni?

Possiamo parlare di un fenomeno di “sincretismo” ovvero di fusione tra festività cristiane e riti e tradizioni di origine molto più antiche e pre-cristiane. Queste usanze sono talmente ben radicate che risulta difficile eliminarle. Tanto che la cultura arcaica finisce poi per arricchirsi di dettagli e usanze. In anni più recenti, la Chiesa Cattolica, volle dare un volto più bonario alla festa, che venne quindi collegata alla storia dei Re Magi. Nacque così la leggenda che poi diede origine alla “calza della Befana”.

Come vi spiegheremo più avanti, per celebrare l’Epifania venivano accesi dei falò, e il carbone che i bambini più capricciosi correvano il rischio di trovare, faceva proprio riferimento a questo. Secondo una vecchia leggenda, i Re Magi, non riuscendo a trovare il luogo di nascita di Gesù chiesero informazioni ad un’anziana signora che però si rifiutò di aiutarli e non volle seguirli per andare a visitare il bambino. La donna poi si pentì e dopo aver realizzato un cesto di dolci si mise alla loro ricerca ma non riuscendo a trovarli si fermava ad ogni casa donando dolciumi a tutti i bambini che incontrava. Da quel momento si diffuse l’usanza di lasciare fuori dalla casa delle calze, affinché nel suo lungo viaggio la Befana potesse usarle o riempirle di dolci.

Come si festeggia la Befana ad Andalo

In Trentino, come in altre zone d’Italia, è usanza quella di fare un piccolo falò o un rogo, la sera che precede l’Epifania.

In passato si bruciavano vecchi mobili, simboleggiando l’addio alle cose vecchie, all’anno vecchio, e dando il benvenuto al nuovo. Infatti, come dicevamo, questa festa avveniva in concomitanza con la semina e il raccolto. Erano infatti le stagioni che scandivano la vita delle persone. Così, quella dei roghi è diventata una tradizione molto diffusa in Italia. Anche il carbone è proprio un chiaro riferimento a questi falò.

Ad Andalo così come in tante altre località sull’Altipiano della Paganella, la sera del 5 Gennaio infatti, viene organizzata una fiaccolata, denominata appunto “Fiaccolata della Befana”. Si parte da Piazza Dolomiti e si arriva fino a piazza della Chiesa Parrocchiale, accompagnati dalla musica itinerante del gruppo musicale “gli spazzacamini musicali” composti da fisarmonica, tuba, trombone e tromba. Una volta arrivati di fronte alla chiesa, sul piazzale, viene acceso il falò. Qui la Befana arriverà volando, scendendo giù dal campanile, portando doni a tutti i bimbi, e offrendo una bevanda calda agli adulti. L’evento viene organizzato in collaborazione con il Soccorso Alpino di Molveno.

Festa dell’Epifania a Fai della Paganella

Anche a Fai della Paganella la Befana viene festeggiata con una grande festa. Non perdetevi il consueto appuntamento con la calata della Befana dal Campanile della chiesa di Fai della Paganella. Infatti verso le 14.30, come ogni anno, la Befana fa capolino dal campanile, con una dolce sorpresa per tutti i bambini. A seguire ci saranno dolci per tutti, anche gli adulti, e un intrattenimento musicale divertente, presso il Giardino Comunale, in centro a Fai della Paganella.

E se siete estimatori di una Befana un po’ più sportiva, vi consigliamo di farvi un giro al Paganella Fun Park. La vecchina vestita di stracci si farà vedere anche lì, con belle e divertenti sorprese per tutti.

Arriva la Befana a Molveno

Anche le piazze e le vie di Molveno verranno prese d’assalto dalle Befane. Infatti, il gruppo folk che ogni anno con scope e carretti musicali distribuiscono dolci a tutti i bambini, sono pronti per farsi vedere anche quest’anno a Molveno. Lo spettacolo si concluderà in Piazza Chiesa, con uno show di danze folkloristiche durante le quali le Befane coinvolgeranno gli ospiti in balli tipici trentino-tirolesi. Come ogni anno sarà un’occasione per divertirsi tutti insieme.

E voi, come festeggerete la festa della Befana?

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